Sinner a Vienna, Alcaraz trema: il distacco si accorcia a 840 punti
28 ott

Il 26 ottobre 2025, Jannik Sinner ha messo il mondo del tennis in allarme. Vincendo l’ATP 500 di ViennaWiener Stadthalle dopo una battaglia di due ore e 28 minuti contro Alexander Zverev, l’altoatesino ha tagliato il traguardo dei 10.500 punti nel ranking ATP, riducendo il distacco dal leader Carlos Alcaraz a soli 840 punti. Non è stata una vittoria elegante, ma una vittoria da guerriero: crampi alla gamba sinistra, palle break mancate, il set iniziale perso 6-3, e poi la risalita, il break decisivo nell’undicesimo game del terzo set, la testa che non ha mollato. "Non ho mollato, sono rimasto incollato", ha detto Sinner il giorno dopo, come se stesse raccontando non un match, ma un’esperienza di vita.

La battaglia di Vienna: quando il corpo cede e la mente vince

Il primo set era stato un monologo di Zverev. Il tedesco, quarto nel ranking, ha sfruttato il servizio potente e la precisione sotto rete per strappare il break nel quarto game. Sinner ha avuto due palle per il controbreak subito dopo, ma ha sbagliato un rovescio in fondo al campo — un errore che, in quel momento, sembrava decisivo. Il secondo set è stato l’altra faccia della medaglia: Sinner ha alzato il ritmo, ha preso il servizio al secondo game e non l’ha più perso. Il terzo set? Un incubo fisico. I crampi sono arrivati come un’onda, ma lui ha continuato a correre. Ha salvato un break point a 4-4, ha spinto Zverev al limite nel decimo game, e poi, all’undicesimo, ha piazzato un dritto in fondo al campo che il tedesco non ha nemmeno toccato. La palla break. Il match point. Il silenzio nello stadio. Poi l’urlo.

Perché questo titolo cambia tutto

Questa è la ventiduesima vittoria ATP di Sinner, la quarta del 2025 dopo Australian Open, Wimbledon e Pechino. Ma quello che conta davvero è il contesto: nel 2024 non aveva giocato a Vienna, quindi non aveva punti da difendere. Ha guadagnato 500 punti netti — un boost enorme. Alcaraz, intanto, non ha partecipato né a Vienna né a Basilea. Non ha difeso punti, ma non ha neanche guadagnato nulla. La sua base resta a 11.050, compresi i 10 punti dal Masters 1000 di Parigi-Bercy. Sinner, con 10.500, ha ridotto il divario a meno di un torneo. "È un segnale chiaro", ha scritto Il Messaggero. "Il duopolio Alcaraz-Sinner è ormai una realtà, ma la pressione sta cambiando lato".

Il duello che verrà: Parigi-Bercy, la vera finale

La vera battaglia non è a Vienna. È a Parigi-Bercy, dal 28 ottobre al 2 novembre. Sinner non ha punti da difendere, Alcaraz ne ha solo 100. Se Sinner vince, ottiene 1000 punti. Se Alcaraz raggiunge la finale, ne prende 650. In quel caso, il vantaggio del giovane spagnolo salirebbe a 1.490 punti. Ma se Sinner vince a Parigi e poi anche alle Nitto ATP FinalsInalpi Arena di Torino (1500 punti per il vincitore), potrebbe arrivare a 11.500 punti. Alcaraz, per restare numero 1, dovrebbe vincere Parigi e non perdere una partita a Torino. È tecnicamente possibile. Ma è psicologicamente difficile. Perché quando un avversario ti supera in testa, non basta vincere. Devi vincere senza mai sbagliare. E Sinner, ora, non sbaglia più.

Chi è davvero in grado di fermare il duopolio?

Zverev, dopo anni di infortuni e dubbi, è tornato. Ha perso la finale, ma ha dimostrato di essere ancora un top-5. "Sinner è ingiocabile negli ultimi due anni", ha ammesso il tedesco. E non è un complimento vuoto. È un’ammissione di resa. Ma il vero problema per Alcaraz non è Zverev. È che Sinner non ha più paura. Non ha più bisogno di dimostrare nulla. Ha vinto a Vienna per la seconda volta consecutiva — l’ultima era nel 2023 — e lo ha fatto con il corpo che lo tradiva. Questo non è solo talento. È carattere. E il carattere, a fine stagione, pesa più dei punti.

Il futuro: Torino, Djokovic e la fine di un’era

Le ATP Finals di Torino, dal 9 al 16 novembre, vedranno già qualificati quattro giocatori: Alcaraz, Sinner, Zverev e Novak Djokovic. Il serbo, 38 anni, ha già vinto 23 titoli Masters 1000. Ma quest’anno non è più un candidato al numero 1. È un’icona che si è trasformata in spettatore privilegiato di un nuovo regno. Sinner e Alcaraz, nati nel 1999 e nel 2003, rappresentano la prima generazione che ha preso il testimone senza un passaggio intermedio. Non c’è più Nadal, non c’è più Federer. C’è solo un duello tra due ragazzi che si conoscono troppo bene. E ora, con Sinner a 840 punti da Alcaraz, quel duello è diventato una sfida diretta.

Frequently Asked Questions

Come ha fatto Sinner a guadagnare 500 punti a Vienna se non aveva punti da difendere?

Perché nel 2024 Sinner non ha partecipato al torneo di Vienna, quindi non aveva punti da difendere. Vincendo nel 2025, ha accumulato i 500 punti interi del premio per il vincitore di un ATP 500, senza alcuna penalizzazione. Questo lo ha fatto saltare da 10.000 a 10.500 punti, un guadagno netto e decisivo per la corsa al numero 1.

Perché Alcaraz non ha giocato a Vienna e a Basilea?

Alcaraz ha scelto di riposare dopo il torneo di Shanghai e di prepararsi per Parigi-Bercy, dove ha punti da difendere (100). La sua squadra ha optato per una gestione strategica del calendario, evitando tornei non essenziali per il ranking. È una mossa rischiosa, ma finora ha funzionato: ha mantenuto la leadership senza logorarsi fisicamente.

Quali sono le probabilità che Sinner diventi numero 1 entro fine anno?

Matematicamente possibile, ma difficile. Sinner deve vincere Parigi-Bercy e le ATP Finals. Alcaraz deve perdere prima della finale a Parigi e non vincere Torino. Se Alcaraz raggiunge la finale a Parigi, anche se Sinner vince tutto, il tedesco resterebbe numero 1. Il margine è troppo sottile: 450 punti equivalgono a meno di un torneo.

Perché la vittoria di Vienna è più significativa di quella di Pechino?

Perché a Vienna Sinner ha vinto in condizioni fisiche pessime, contro un avversario in grande forma, in un torneo dove ha già vinto due anni fa. A Pechino, ha dominato. Qui ha sofferto, ha combattuto, ha dimostrato di non cedere nemmeno quando il corpo lo tradisce. È la prova che è diventato un campione completo — non solo un giocatore talentuoso.

Cosa cambia se Sinner diventa numero 1 prima di Alcaraz?

Significherebbe che il tennis maschile ha un nuovo re, non un erede. Alcaraz ha vinto il 2023 e il 2024. Se Sinner supera il record nel 2025, diventa il primo italiano a essere numero 1 ATP da quando il ranking esiste. È un cambiamento storico, non solo sportivo: segna l’emergere di una generazione che ha imparato a vincere con la testa, non solo con la racchetta.

Perché Zverev è considerato "l’avversario che manca"?

Perché tra Sinner e Alcaraz c’è un equilibrio perfetto, ma manca un terzo attore che possa mettere pressione. Zverev, con il suo gioco potente e la sua esperienza, è l’unico che potrebbe rompere il duopolio. Se dovesse vincere una grande finale, potrebbe cambiare la dinamica. La sua presenza rende il finale di stagione più avvincente — e meno prevedibile.

Edoardo Sartorini

Sono Edoardo Sartorini, esperto nel campo delle notizie e appassionato di scrittura riguardante la vita sociale e la tecnologia. Da anni mi dedico a seguire le ultime tendenze e ad analizzare l'impatto della tecnologia sulla nostra società. Ho scritto numerosi articoli e pubblicazioni su questi argomenti, cercando di fornire un punto di vista originale e stimolante. Collaboro con diverse testate giornalistiche e siti web specializzati, offrendo contenuti di qualità e approfondimenti unici. Il mio obiettivo è informare e intrattenere il pubblico, condividendo la mia passione per l'innovazione e la vita sociale.

visualizza tutti i post

Scrivi un commento